
Isola di Filicudi è una meta straordinaria per chi cerca pace e silenzio. Meditare nell’assoluto dove il mare accarezza i pensieri. Filicudi è patrimonio mondiale dell’UNESCO. Con la sua bellezza selvaggia e naturale, questa piccola isola assonnata è un paradiso per gli amanti della natura e gli escursionisti.
Ci sono sentieri panoramici da seguire e un sentiero escursionistico fino al più alto del suo gruppo di vulcani spenti ad oltre 700 metri di altezza. Molte sono le baie attraenti meglio esplorate noleggiando una barca locale. Noleggio scooter è un modo popolare per girare l’isola di Filicudi.
Come per l’isola di Vulcano, siamo nell’arcipelago messinese delle Eolie, forse per natura selvaggia superiore a molti altri. Filicudi è un’isola molto antica. I segni delle epoche, delle diverse popolazioni che hanno vissuto qui, sono incisi ovunque sull’isola.
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Breve storia antica di Filicudi

La prima zona dell’isola di Filicudi ad essere abitata fu, nel III millennio a.C., la Piana del Porto. La striscia, a livello del mare, che collega la montagna di Capo Graziano al resto dell’isola.
L’insediamento del neolitico è cresciuto intorno ad un commercio e la lavorazione dell’ossidiana, una pietra di origine vulcanica, nera e lucida, che veniva usata nella fabbricazione di gioielli. Molti sono i resti di questa fondamentale pietra nel Mediterraneo.
Cinque millenni fa la gente dell’isola di Filicudi apparteneva dunque all’antica cultura di Diana. Di questo periodo rimangono frammenti in ceramica, conservati nel Museo Archeologico di Lipari. Per il popolo di Filicudi, la situazione di prosperità dovette tuttavia cambiare in fretta. Dalla piana del porto, difficilmente difendibile da attacchi via mare, gli eoliani si spostarono sulla montagna di Capo Graziano e a Montagnola, ambedue in posizioni difensive.
L’insediamento di Capo Graziano risale al periodo elladico. Di quel tempo, ancora oggi, è possibile intravvedere i resti di una trentina di case in pietra disposte a lisca di pesce. Ma dobbiamo attendere il 2000 a.C. affinché Filicudi diventi una sponda fondamentale del commercio di Micene.
Avamposto di Micene
Gli avamposti di Micene si trattennero sull’isola di Filicudi fino al 1430 a.C. circa. Poi le genti di Capo Graziano furono soppiantate da nuovi abitanti appartenenti alla cultura milazzese. Di questa cultura abbiamo notizia grazie ai ritrovamenti, avvenuti a Panarea, di anfore con morti rannicchiati dentro. Per la cultura di Capo Graziano fu l’inizio del declino.
Ma l’episodio che segnò l’isola fu l’arrivo degli Ausoni, popolazioni della terra ferma di origine appenninica. I villaggi di Filicudi vennero distrutti e, dal XIV sec a.C., l’isola restò disabitata. Uno scoglio di appena 10 chilometri quadrati nel mare.
La civiltà greca

I nuovi popoli che abitarono Filicudi arrivarono nel VI e V secolo a.C., e furono greci. Insieme alle navi arrivò la civiltà. I coloni ci hanno lasciato un’iscrizione funeraria ritrovata a Zucco Grande, e tracce di una straordinaria necropoli bizantina sulla dorsale del porto.
Di epoca romana abbiamo invece diversi relitti marini con interi carichi a bordo (anch’essi visitabili) e i resti di abitazioni romane alle Punte. L’isola di Filicudi venne dunque ripopolata. La storia successiva si perde nell’oblio. Filicudi fu forse abitata in periodo normanno. Terrazzamenti, dal livello del mare alla sommità della montagna, portano testimonianza dello sviluppo dell’agricoltura.
Oggi le lenze, cioè i terrazzamenti, sono appena visibili, quasi delle striature della terra delimitate da muri a secco. I fichi d’india, un tempo usati per delimitare i confini, si sono moltiplicati, mentre il vento caldo ha portato dall’Africa l’assenzio, che ricopre con il suo profumo esotico i fianchi dell’isola.
Isola di Filicudi delle 7 la più silenziosa

Delle sette isole delle Eolie, sicuramente è quella del silenzio, della pace e delle sfumature di azzurro. L’isola di Filicudi, insieme ad ad Alicudi, è una delle più occidentali tra le bellissime isole Eolie situate al largo della costa nord-orientale della Sicilia. Filicudi è un piccolo paradiso naturale che rapisce immediatamente per la sua anima selvaggia e fuori dal tempo.
La pace e la tranquillità regnano sovrane e dove il silenzio è interrotto solo dal vento tra le fronde degli alberi e delle onde del mare. E’ abitata da pochi di abitanti stabili che si concentrano nelle due piccole località portuali. C’è solo una strada carrabile a Filicudi e le attività commerciali sono quasi del tutto assenti.
Anche le infrastrutture turistiche e gli unici mezzi di trasporto disponibili sono le barche per l’accesso al mare. Ed è proprio dal mare che è possibile esplorare alcuni siti altrimenti inaccessibili. Ne è esempio lampante la bellissima Grotta del Bue Marino, una indimenticabile visita.
Snorkeling ed immersioni
L’isola di Filicudi possiede bellissime coste frastagliate e diversi punti dove è possibile fare snorkeling e immersioni alla scoperta dell’habitat naturale della magnifica flora marina autoctona. Il fondale che circonda lo Scoglio La Canna, il magnifico faraglione di più di 70 metri d’altezza a circa un miglio al largo della costa occidentale.
A Filicudi si arriva da Salina, isola dove si fermano tutte le navi provenienti da Lipari e dal continente che poi proseguono per Alicudi, che si trova ad Est e che per questo è la più isolata dell’arcipelago.
Le spiagge dell’isola di Filicudi

Molto suggestive sono le spiagge dell’isola, vera perla di questa località. Nella parte più meridionale dell’isola di Filicudi troviamo la bellissima spiaggia Le Punte, raggiungibile a piedi da Filicudi Porto in pochi minuti.
Si tratta di una spiaggia di grossi ciottoli tondi di origine vulcanica, bagnata da un mare azzurro, limpido e trasparente, dal fondale che diventa profondo a pochi metri dalla riva. La spiaggia non è attrezzata quindi è bene partire muniti di vivande ed ombrellone.
La più famosa delle spiagge di Filicudi, vicino a quella appena citata, è però la spiaggia di Pecorini Mare. La Spiaggia si trova nel versante meridionale dell’isola di Filicudi. Il nome deriva dal vicino borgo marinaro di Pecorini Mare che è uno dei due approdi dell’isola.
Il mare è limpido e cristallino e il fondale diventa subito profondo, è quindi perfetto per le immersioni. La spiaggia è una sottile striscia di ciottoli scuri e non è attrezzata. Importante quindi di portare con sé il necessario.
Spesso, soprattutto nel periodo estivo, la Spiaggia di Pecorini Mare è occupata dalle coloratissime barche dei pescatori che contribuiscono a rendere ancora più pittoresco questo angolo di Paradiso.
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