Isola di Vulcano delle 7 sorelle la più calda

Isola di Vulcano

Isola di Vulcano, delle isole Eolie ove il mare limpido ed il fuoco si incontrano. E’ un’esperienza toccante per paesaggi improvvisi e certezze di una Sicilia che qui dista solo 15 miglia. Con un’estensione di circa 21 Km quadrati, è fra le più piccole isole Eolie, pertanto basta uno scooter o una bicicletta per visitarla in lungo ed in largo.

L’isola di Vulcano, delle isole Eolie, ha ottime opzioni di tour ed è ottima per chi vuole avere momenti tranquilli, a diretto contatto con la natura. Senza preoccupazioni ed in modo semplice ammirando tutta la bellezza che questo luogo magico offre.

Un piccolo gioiello del Mediterraneo, delle isole eolie che forse meglio esprime un perfetto equilibrio fra natura e insediamento umano. Nel corso dei secoli, gli interventi dell’uomo si sono infatti limitati ad accarezzare ciò che la natura offriva, senza danneggiare o modificare in alcun modo flora e fauna dell’isola di Vulcano.

Per questo oggi possiamo godere dei benefici di Acque Termali e Acque sulfuree in un contesto autentico, un paradiso naturale a dimensione d’uomo.

Breve cronaca dell’antica Vulcano

Antica mitologia dell'isola di Vulcano

Il vecchio nome dell’isola di Vulcano era Therasia, letteralmente significa “terra calda”. L’isola di Vulcano è mitologicamente riconosciuta come sede delle fucine di Efesto, nome greco del dio del fuoco. Nella mitologia romana, Efesto è Vulcano, da cui il nome dell’isola.

Sulla base di quanto documentato nella letteratura dell’epoca, l’isola è il risultato della fusione di diversi vulcani tra cui Vulcano della Fossa e Vulcanello. Geologicamente, l’isola di Vulcano fu sottoposta, per molti secoli, all’estrazione di zolfo da parte dei detenuti, che divennero schiavi.

Sotto il dominio borbonico, l’attività mineraria sull’isola fu portata al suo apice e divenne una grande industria. Nella prima metà del XIX secolo, l’inglese Stevenson, che continuò l’estrazione mineraria, piantò anche i primi vigneti dell’isola e poi acquistò l’intera isola.

Il suo villaggio è vicino al castello e la costruzione è ancora lì oggi. Gli inglesi che vivevano lì lasciarono l’isola dopo una violenta eruzione nel 1888. In realtà, fu l’ultima eruzione di Vulcano e non ci sono registrazioni di eruzioni dopo questa.

Fortunata terra

Il tramonto sull'isola di Vulcano

Fortunata la terra calda che ruota attorno a questo cono vulcanico così vicino e potente, e allo stesso tempo così tranquillo e silenzioso. Inattiva da più di un secolo, rimane però una vibrante terra di vita, affanno e fumi di calore emesso.

Colorate strutture sulfuree, e una natura maestosa che ha il potere di invertire la tendenza e trasformare il paesaggio dell’isola di Vulcano in un dipinto, senza modificare la morfologia di una terra che rimane magica e mitologica nel corso dei secoli.

Mitologia e curiosità

Ecco chi era Vulcano, Efesto dai greci antichi, secondo le leggende mitologiche era il dio del fuoco. La sua particolarità era di essere anche la divinità più brutta del monte Olimpo. Era così brutto che si racconta spaventò la madre Giunone, quando lo partorì e lei dopo per molto tempo non volle più vederlo.

Non fu certo una buona madre perché finché non scoprì i suoi talenti lo tenne sempre lontano da sé. Già, Vulcano di talenti ne aveva davvero parecchi. Era un magnifico fabbro che lavorando con il fuoco sapeva creare infiniti oggetti, compresi i gioielli.

Risultano suoi capolavori il trono e lo scettro d’oro di Giove, il carro scintillante di Apollo, dio del sole. Ma anche la lucida falciola di Demetra, dea dell’agricoltura. Le coppe e le guantiere per la mensa degli dei, i seggi degli dei ed il diadema di Arianna.

Giove, il padre di tutti gli dei, gli diede in moglie Venere, la dea dell’amore, praticamente il suo opposto giacché ella appariva tanto bella quanto lui brutto per cui non fu un matrimonio felice.
Sotto la protezione di Vulcano vi si poneva anticamente l’abilità tecnica nei mestieri e a questa divinità sono legate molte leggende scritte proprio per raccontare vari tipi di lavori.

Isola di Vulcano delle 7 sorelle la più calda

Vulcano isole Eolie

L’odore acre di zolfo dell’isola di Vulcano è solo una delle tante cose che ricordano il motivo per cui l’isola di Vulcano ha quel nome. Delle isole Eolie qui l’attività vulcanica è in corso da 120000 anni e ci sono crateri e caldere dappertutto. Infatti l’isola è soprattutto famosa per i suoi fanghi termali.

I benefici si fanno sentire nel sistema muscolo-scheletrico, hanno proprietà energetiche, analgesiche e sono ottimi per tendiniti, borsiti e dolori muscolari. Tuttavia, ci sono alcune precauzioni utili ed indispensabili. Il fango non deve essere applicato sul viso, l’area deve essere evitata dalle persone con problemi cardiaci e il contatto con occhi e bocca deve essere evitato.

Il fango tratta molto bene anche le malattie respiratorie. I fumi sulfurei sono indicati per coloro che hanno problemi di asma, rinite, sinusite, tra gli altri. L’inalazione di vapore da una distanza di sicurezza di circa 50 cm di distanza è come spray naturali.

Il lago di fango naturale dell’isola di Vulcano non è solo uno spettacolo unico nel paesaggio, ma è una sorta di clinica naturale per la cura del corpo e dell’anima, dove ricevere benefici fisici e psicologici.

Booking.com

Il laghetto naturale delle isole Eolie

Il Laghetto naturale dei fanghi caldi dell’isola di Vulcano è il risultato dell’intervento effettuato negli anni sessanta con la rimozione della crosta superficiale. Questo ha permesso all’uomo di poter godere al meglio delle proprietà dei fanghi vulcanici senza alterarne in maniera artificiale le qualità originarie, lasciando di fatto immutato il contesto paesaggistico.

Il laghetto vulcanico emette acqua e vapori di zolfo, anidriti, sali di metalli. Anche se sembra difficile immergersi in acque dove l’odore di zolfo è forte e pregnante, gli effetti benefici dei fanghi, insieme alla suggestione naturalistica del momento, rendono l’immersione un’esperienza emozionante, unica nel suo genere.

Non solo, pertanto, un’attrazione naturalistica da non perdere per chi visita l’isola di Vulcano, ma una vera e propria SPA a cielo aperto, un centro benessere naturale dove rigenerare corpo e anima.

Il cratere del Vulcano

Esperienza unica il viaggio verso il Gran Cratere dell’Isola di Vulcano, meglio noto come “Fossa di Vulcano”, oggi visibile con la conformazione ereditata dall’ultima eruzione della primavera del 1890.

Il cammino lungo il sentiero che conduce al cratere è piuttosto faticoso, ma alla portata di tutti. Per questo motivo si consiglia di farlo nelle ore meno calde della giornata. L’intero percorso conta una lunghezza di 6,9 km, con altitudine massima di 391 metri e un tempo di percorrenza di andata e ritorno di circa 3 ore.

Dal Porto di Levante, ci si incammina sulla sinistra lungo la strada che porta a Piano e Gelso. Dopo un chilometro circa si trova il sentiero che porta verso il Gran Cratere. Dopo aver fatto il biglietto ed eventualmente acquistato acqua e viveri, lungo il cammino c’è un chiosco accanto alla biglietteria, e da lì inizia la nostra scalata al cratere.

Ma l’isola di Vulcano è molto apprezzata per le sue acque cristalline. Non è un mare stile Caraibi, ma la sua limpidezza è qualcosa di raro.

Le spiagge dell’isola di Vulcano

Penisola di Vulcanello

L’isola di Vulcano è un gioiello di rara bellezza e vanta famose e scenografiche spiagge di sabbia nera, fanghi termali e suggestive fumarole. La spiaggia più famosa dell’isola è Sabbie Nere, un arenile di una bellezza disarmante della baia di Porto Ponente. Il suo nome dalla sabbia scura e finissima di origine vulcanica risplende sotto i raggi del sole.

La spiaggia delle Fumarole è bagnata da acque riscaldate dal vapore sulfureo che in molti punti ribollono per l’effetto delle sorgenti sottomarine. Molto belle la riservata Spiaggia di Gelso, da cui si può scorgere l’Etna, la spiaggia dell’Asino. Il tutto raggiungibile percorrendo una ripida discesa a piedi o in taxi boat e particolarmente vivace al calare del sole.

Raggiungibili in barca Cala Formaggio e Praia Longa. Esclusiva e scenografica la spiaggia di Sabbie Nere dell’isola di Vulcano, probabilmente la più bella delle spiagge delle Eolie e si trova nella baia di Ponente, lungo la costa occidentale dell’isola. A due passi dal centro cittadino e dalla Pozza dei Fanghi nella baia di Levante.

La sabbia finissima e di colore nero risplende sotto i raggi del sole. Frequentata da personaggi del jet set internazionale e dello sport, Sabbie Nere si trova lungo una costa straordinaria, dalla bellezza quasi disarmante.

Caratterizzata da pendii scoscesi e molto frastagliata, a spiaggia in parte attrezzata, è uno dei luoghi migliori per ammirare gli splendidi tramonti infuocati sull’isola di Filicudi. Non lontano si trovano le spiagge di ciottoli di Cala del Formaggio e Cala di Mastro Minico, separate da promontori lavici che si protendono verso il mare, e la penisola di Vulcanello con le rocce grottesche della Valle dei Mostri.

Vulcanello

Secondo Plinio il Vecchio, famoso storico all’epoca Romana, la prima eruzione della bocca di Vulcanello si ebbe nel 183 a.C. Altre eruzioni ricorsero nel 126 e nel 21 a.C., attraverso le due bocche vulcaniche, una delle quali è oggi parzialmente crollata in mare.

Ulteriori eruzioni, attraverso una terza bocca, avvennero nel IV e nel XVI secolo d.C. Fu in seguito a quest’ultima eruzione che Vulcanello si congiunse all’isola principale diventando a tutti gli effetti una penisola nell’isola.

Nel corso dei secoli, Vulcanello è stato sfruttata soprattutto come cava di allume. Intorno agli anni sessanta iniziò lo sfruttamento turistico dell’area, con la costruzione rapida ed alquanto disordinata di numerose ville ed alberghi.

Secondo lo storico Plinio il Vecchio, la prima eruzione della bocca di Vulcanello si ebbe nel 183 a.C. Altre eruzioni ricorsero nel 126 e nel 21 a.C., attraverso due bocche vulcaniche, una delle quali è oggi parzialmente crollata in mare.

Ulteriori eruzioni sull’isola di Vulcano, attraverso una terza bocca, avvennero nel IV e nel XVI secolo d.C. Fu in seguito a quest’ultima eruzione che Vulcanello si congiunse all’isola principale, attraverso l’istmo di Vulcano: fino a quel momento era sempre stato un’isoletta autonoma.

Nel corso dei secoli, Vulcanello è stata utilizzata soprattutto come cava di allume, ma all’incirca dagli anni sessanta è cominciato lo sfruttamento turistico dell’area, con la costruzione rapida ed alquanto disordinata di numerose ville ed alberghi.

Degli animali che popolano la penisola di Vulcanello, il più significativo è senz’altro la lucertola delle Eolie, una specie in pericolo di estinzione, presente solo in altre 3 luoghi nelle Eolie: Strombolicchio, lo Scoglio Faraglione di Salina e La Canna di Filicudi.

Se vuoi conoscere altri articoli simili a Isola di Vulcano delle 7 sorelle la più calda puoi visitare la categoria Dove andare in vacanza.

Contenuti

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *

Subir

Questo sito utilizza i Cookie al solo scopo di migliorare l\'esperienza di navigazione. Leggi di più