Mar Caspio ed il Castello perduto

Mar Caspio ed il Castello perduto

 

Il più grande specchio d’acqua dell’entroterra del mondo. Il Mar Caspio si trova ad est delle montagne del Caucaso e ad ovest della vasta steppa dell’Asia centrale.

Il nome del mare deriva dagli antichi popoli Kaspi, che un tempo vivevano in ad ovest in Transcaucasia. Il Mar Caspio si estende su un’area di circa 386.400 km quadrati, più grande dell’area del Giappone.

Come il Mar Nero, già recensito in un precedente articolo, è un lago salato. Fino a tempi geologici relativamente recenti, circa 11 milioni di anni fa, era collegato attraverso il Mar d’Azov, il Mar Nero e il Mar Mediterraneo, all’Oceano Mondiale.

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Mar Caspio mare o lago

Il Mar Caspio ha circa un terzo della salinità dell’acqua di mare. Il più grande lago d’acqua dolce è in realtà il Lago Superiore del Nord America.

La salinità è in gran parte il residuo della formazione del mare. Insieme al Mar Nero e al Mar d’Azov a ovest, i quali ed in parte hanno sbocco al mare.

Il Mar Caspio è un residuo dell’antico Oceano di Paratetide. Fino a 65 milioni di anni fa, nell’Oceano erano collegati sia l’Oceano Atlantico che l’Oceano Indo-Pacifico.

Circa 5 milioni di anni fa, a causa di cambiamenti drammatici della crosta terrestre, si formò un grande mare senza sbocco, dove il Caspio ed i suoi vicini avrebbero poi preso forma.

Le acque divennero più fresche, ma poi fu nuovamente ristabilito un collegamento con l’Oceano e tutto tornò in un ambiente marino.

Circa 2 milioni di anni fa il collegamento con l’Oceano fu nuovamente escluso. Le acque interne raffreddarono a seguito delle precipitazioni e dello scioglimento dei ghiacciai.

Alla termine degli sconvolgimenti della crosta terrestre, il Mar Caspio interruppe il suo collegamento con il Mar Nero e divenne permanentemente senza sbocco sul mare.

Le acque del Mar Caspio

Le acque del Mar Caspio

Il Caspio è alimentato da 130 fiumi, il più maggiore dei quali è il Volga che rappresenta circa l’80% delle acque in ingresso al Mare.

Nonostante il notevole afflusso di acqua dolce, il Mare permane salato, soprattutto verso la sua estremità meridionale.

Il Caspio non ha sbocchi, e di conseguenza perde massa d’acqua solo ed esclusivamente attraverso l’evaporazione. Tale processo prolungato e stabile durante il tempo, fece tendere l’aumento stesso della sua salinità ( interessante la lettura del perché il Mari sono salati ).

A causa delle sue grandi dimensioni, del suo lungo isolamento e delle sue acque salmastre, nel Mar Caspio convivono diverse specie autoctone.

Tra loro ci sono almeno 331 specie endemiche, dallo zooplancton ai molluschi ed ai vertebrati. In particolare, il Mar Caspio, vanta cinque specie di storione, tra cui il beluga molto apprezzato per il caviale.

Preziose risorse acquatiche, così come le terre adatte all’agricoltura, attrassero sulle coste un fitto insediamento umano.

Una conseguenza dell’isolamento del Caspio dall’Oceano Mondiale, è che il livello del mare, aumenta e diminuisce a seconda delle variazioni delle precipitazioni nei bacini idrografici del Volga e degli altri fiumi.

I cambiamenti nel livello dell’acqua hanno influenzato la vita degli abitanti vicini fin dai tempi antichi.

In tempi precedenti, la salinità dell’acqua sembra essere stata più stratificata verticalmente. Il fondo del mare è quasi totale assenza ossigeno.

Qualunque organismo vivesse nelle profondità sembra essere ormai estinto. Forti venti che soffiano in particolare da novembre a marzo, fanno si che le acque siano ben circolanti e vitali, ma oltre i 90 metri di profondità non esiste la vita.

Mar Caspio ed il Castello perduto

Gli antichi Assiri credevano che il Mar Caspio fosse il luogo dove il Sole sorgesse e, le leggende di numerose civiltà antiche della regione, sono state influenzate e modellate da questa misteriosa massa d’acqua.

Al di là degli antichi miti e leggende sono misteri molto reali che hanno resistito fino ai giorni nostri. Il Mare è pervaso da enigmi sia naturali che ultraterreni.

Per anni, i residenti lungo le rive meridionali e sud-occidentali del mare, riferirono l’esistenza una sorta di creatura anfibia con somiglianze di un essere umano.

La bestia misteriosa è descritta come lunga circa 165 cm, con una grande bocca che scorre senza intoppi nel collo senza mento, grandi occhi ellittici incastonati in una testa senza orecchie e sormontata da capelli neri e verdi.

Le mani palmate dotate di artigli ed il naso somigliante alla bocca profilata di un delfino. Gli iraniani conoscono da tempo tale creatura, chiamandola Runan-shah, o “il Re del mare e dei fiumi“.

Il Castello perduto nel Mar Caspio

Il Castello del Mar Caspio

La regione attorno al Mar Caspio, è stata a lungo palcoscenico di antiche civiltà e città misteriosamente scomparse.

Al largo della costa del Daghestan, settentrionale si trova la capitale di quello che è stato chiamato Kazaria, la favola della Città di Itihl.

Questa città fiorì dal IX al XII secolo d.C., e poi semplicemente scomparve senza lasciare traccia.

Più a sud, troviamo la città di Derbent. Mura massicce si estendevano fino a 300 metri verso il mare. Lo scopo di tali mura ad oggi sono ancora un mistero e si diceva che fossero stati costruiti dalle mani dei giganti.

Lungo la costa dell’Azerbaigian, nella baia di Baku la capitale, si trova un castello noto come Castello di Sabayil. Chiamato anche Castello di Bayil o Bayil Rocks, è stato costruito all’inizio del XIII secolo.

Il Castello di Sabayil si erge su una piccola isola, a circa 300 metri al largo, ed ora giace completamente immerso nell’acqua. Questo Castello è stato parte di leggende azere per secoli.

E’ una struttura di 180 x 40 metri risalente al XIII secolo, dalla forma trapezoidale e dalle robuste pareti esterne spesse fino a 2 metri.

Potrebbe essere stata una struttura difensiva. Esistevano torri semi circolari che circondavano il castello, ma nessuno sa davvero chi ha costruito il Castello e per quali motivi.

Una delle leggende tramandate, suggerisce che ci sia stato un enorme terremoto nel 1306 che ha innalzato il livello del mare e sepolto il Castello sott’acqua.

Un’altra cita che la risposta si trova all’interno del nome stesso del castello,”Sabayil”. C’era una volta una tribù di persone in una terra chiamata Saba.

Menzionata nel Corano, si dice che il popolo di questa terra, adorasse il Sole e, per disobbedienza all’unico vero Dio, furono puniti sommergendo la terra con le acque.

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