Mar Rosso e la barriera corallina

Le barriere coralline

Il Mar Rosso e la sua barriera corallina non smette mai di attrarre attenzione. Il suo clima e le rare bellezze del suo mare, la eleggono come una delle prime mete turistiche mondiali.

Il Mar Rosso è un ecosistema ricco e diversificato. Sono state rilevate più di 1200 specie di pesci, di cui il dieci per cento autoctone cioè non si trovano in alcun altro luogo.

Sono oltre mille le specie di invertebrati e più di 200 famiglie di coralli tra classificati duri e molli. Per avere un’idea di cosa sono le barriere coralline si invita a leggere l’articolo del blog.

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L’antico Mar Rosso

Le prime spedizioni di esplorazione conosciute del Mar Rosso, furono condotte da antichi egizi che cercavano di stabilire rotte commerciali per Punt.

Una di queste spedizioni ebbe luogo intorno al 2500 a.C. ed un’altra intorno al 1500 a.C.

Il libro biblico di Exodus racconta la storia del attraversamento miracoloso degli Israeliti, che il testo ebraico chiama “Yam Suph”, tradizionalmente identificato come il Mar Rosso.

Il racconto fa parte della fuga degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto, e venne narrato nell’Esodo 13:17-15:21.

Nel VI secolo a.C., Dario I di Persia inviò missioni di ricognizione nel Mar Rosso, migliorando ed estendendo la navigazione ed individuando molte rocce e correnti pericolose.

Fu costruito un canale tra il Nilo e l’estremità settentrionale del Mar Rosso a Suez. Alla fine del IV secolo a.C., Alessandro il Grande, inviò spedizioni navali greche lungo il Mar Rosso verso l’Oceano Indiano.

Il Mar Rosso era fondamentale per il commercio romano con l’India, a partire dal regno di Augusto. L’Impero Romano conquistò il controllo del Mediterraneo.

I contatti tra Roma e la Cina dipendevano dal Mar Rosso, ma la rotta fu interrotta dall’Impero Aksumita intorno al III secolo d.C.

L'esodo Mar Rosso

Origini del nome

Il Mar Rosso e le barriere coralline sono state create dalla penisola arabica che fu divisa dal Corno d’Africa, dal movimento della Landa del Mar Rosso.

Questa scissione è iniziata nell’Eocene (56-34 milioni di anni fa) e ha subito un’accelerazione durante l’Oligocene (34-23 milioni di anni fa).

Il nome del mare può derivare dalle fioriture stagionali dei cianobatteri di colore rosso, i Trichodesmium erythraeum, vicino alla superficie dell’acqua.

Alcuni suggeriscono che si riferisca alle montagne rosse ricche di minerali nelle vicinanze. Il loro nome, Harei Edom, tradotto è “carnagione rossa”.

Un’altra ipotesi è che il nome deriva dalla Himyarite, un gruppo locale il cui nome significa rosso.

Infine, un’altra teoria favorita da alcuni studiosi moderni , è che il nome rosso si riferisce alla direzione sud, allo stesso modo in cui il nome del Mar Nero può riferirsi a nord.

La base di questa teoria è che alcune lingue asiatiche usavano parole a colori per riferirsi alle direzioni cardinali. Erodoto in un’occasione usa in modo intercambiabile “Mar Rosso” e “Mare del Sud”.

Mar Rosso e le barriere coralline

Il Mar Rosso si trova in terra arida, tra deserto e semi-deserto. Le ragioni principali dello sviluppo dei sistemi di barriera corallina è la sua profondità. La circolazione ed il ricambio d’acqua è poi il motivo della sua costante evoluzione.

La massa d’acqua del Mar Rosso scambia la sua acqua con il Mar Arabico e l’Oceano Indiano attraverso il Golfo di Aden. Questi fattori fisici riducono l’effetto dell’alta salinità causata dall’evaporazione e dall’acqua fredda nel nord con l’acqua relativamente calda nel sud.

Il clima del Mar Rosso

Meta turistica per l’intero anno, il Mar Rosso e la sua barriera corallina godono di un clima perfetto. Il clima del Mar Rosso è il risultato di due distinte stagioni monsoniche.

Il primo monsone da nord-est ed un secondo monsone da sud-ovest. I venti monsonici si verificano a causa del riscaldamento differenziale tra la superficie terrestre e il mare.

Le temperature superficiali molto elevate, abbinate ad alte salinità, rendono questo uno dei corpi più caldi e salati di acqua di mare del mondo. A questo proposito si invita a leggere l’articolo “perché il mare è salato” in questo blog.

La temperatura media dell’acqua di superficie del Mar Rosso durante l’estate è di circa 26 gradi centigradi a nord e di 30 gradi centigradi a sud, con solo una variazione di circa 2 gradi centigradi durante i mesi invernali.

La temperatura media complessiva dell’acqua è di 22 gradi centigradi. Le precipitazioni sul Mar Rosso e sulle sue coste sono estremamente basse, con una media di 0,06 m. all’anno.

La pioggia cade rararmente ed è leggera e spesso associata a temporali ed occasionalmente a tempeste di polvere. La scarsità di precipitazioni e nessuna fonte importante di acqua dolce, provocano l’evaporazione ed un’alta salinità, con minima variazione stagionale.

Turismo sul Mar Rosso

Turismo mare e barriere coralline

Il mare è noto per i suoi spettacolari siti di immersione come Ras Mohammed, the Brothers e Rocky Island in Egitto, Dolphin Reef ad Eilat, Israele. Poi siti meno conosciuti in Sudan come Sanganeb, Abington, Angarosh e Shaab Rumi.

Il Mar Rosso divenne nota come meta subacquea dopo le spedizioni di Hans Hass negli anni ’50, e più tardi da Jacques-Yves Cousteau.

Località turistiche popolari includono Sharm-El-Sheikh e Hurghada (e recentemente Marsa Alam) e Dahab in Egitto, così come Eilat in Israele, in una zona conosciuta come la Riviera del Mar Rosso.

Ma uno dei posti più esclusivi ed unici per effettuare escursioni subacquee si trova a sud di Marsa Alam.

Le barriere coralline di Marsa Alam

A Sud di Marsa Alam c’è una zona compresa tra il Mar Rosso e il deserto arabico che pochi conoscono. E’ una delle aree più incontaminate dell’Egitto.

È il Parco nazionale di Wadi el Gemal, la “Valle dei cammelli”, che si estende lungo 120 chilometri di costa ed è costituito per due terzi da terra (4.770 km quadrari) e per un terzo (2.000 km quadrati) da mare.

Qui si trova la barriera corallina più intatta di tutto il Mar Rosso, un giardino sommerso, vero e proprio paradiso delle immersioni.

E’ un vero reef, con i suoi colori abbaglianti e la vita che pullula. Mante, murene, tartarughe, pesci Napoleone, pesci Palla, delfini, squali balena e persino dugonghi.

Il parco ospita un centinaio di specie marine e 7.660 ettari di piante che ne popolano i fondali. Ma le bellezze straordinarie non finiscono qui.

All’interno della barriera corallina si formano delle piccole piscine naturali con il fondo sabbioso. Habitat naturale di numerose specie, ed al largo, si vedono affiorare alcuni isole di sabbia.

Sono le Hamata Islands, isole di sabbia bianchissima, anche chiamate le Maldive egiziane, su cui è vietato l’approdo. Sono diventate ormai il paradiso degli uccelli e dei bird watcher.

Per godere di questo spettacolo emozionante vale la pena fare una delle numerose escursioni in barca organizzate dai resort.

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